22 luglio 2013

Le 20 (+1) morti più tragiche e toccanti degli anime - seconda parte


Le 20+1 più tragiche e toccanti morti degli anime - seconda parte

Qui c'è la prima parte, per cui non c'è bisogno di alcuna premessa (ricordo solo che non sono in ordine di importanza, che sono scelte personalissime e che non ci saranno due morti avvenute nello stesso anime), ricominciamo da dove eravamo rimasti (dopo l'Imperatore della Sfiga, Remì, non potevo non introdurre la seconda parte con la Regina Suprema dei Gatti Neri, Pollyanna):


10 - L (L Eru) - Death Note (Desu Nōto)

Non sono un grande fan di Death Note, ma la storia è abbastanza particolare: c'è questa agendina che se ci scrivi su il nome di qualcuno, questo muore ammazzato. Grazie a Ryuk, uno Shingami annoiato (una sorta di emone della morte gipponico), il quadernetto capita fra le mani di Light Yagami, studente modello che decide di ripulirci il mondo dal male. A contrastarlo c'è L, il detective più fico del mondo (che fra le sue identità ha anche quelle del secondo e del terzo più fico, mica catzi), che vuole scoprire chi è il serial killer che ammazza tutti sti tizi. L è un personaggio strano, perché nonostante sia effettivamente la parte "buona" della storia, contrapponendosi al protagonista Light ha tutto il tifo contro.  Comunque alla fine muore, ucciso da Rem, un'altra Shingami (femmena... troppo complicato spiegare tutto, su, usate wikipedia). L è in assoluto il personaggio più popolare dell'intera serie, che a sua volta è uno dei 3-4 manga/anime più popolari da 5 o 6 anni a questa parte... e la storia non finisce con lui. Davvero particolare.



9 - Nicholas D. Wolfwood (Nikorasu Dī Urufūddo) - Trigun (Toraigan)

L'anime di Trigun non è all'altezza del fumetto, pur essendo comunque un ottimo prodotto. Diciamo che troppo spesso la qualità delle animazioni e dei disegni tende a scendere, soprattutto in alcune puntate. Ma la morte del Reverendo Wolf è un must (must cry). Altro contesto futuristico e distopico: siamo sul pianeta Gunsmoke, illuminato da due soli e arido come il Deserto di Acatama ad Agosto, la cui popolazione vive in uno stato di regresso tecnologico evidente, essendo praticamente tornati al vecchio west. Il protagonista è Vash the Stampeede, un simpatico e buffo catzone dai poteri insospettabili, primo uomo ad essere dichiarato calamità naturale (tutto il resto è qui). Fra i personaggi di cui si circonda per fermare il cattivone che vuole sterminare l'intera razza umana (e può, eccome se può), c'è appunto Wolfwood: reverendo moooolto sui generis, gira con un enorme crocifisso, che è contemporaneamente un enorme e micidiale cannone e una custodia per altre armi. Il reverendo è cinico e disilluso, pensa che uccidere sia concesso, in un mondo così crudele e duro, al contrario di Vash, che non ammette venga messa fine ad alcune vita umana, ma nonostante tutto diventeranno grandissimi amici. Wolfwood nasconde il suo vero obiettivo, ma conoscendo Vash lo abbandonerà e si sacrificherà per il suo ideale, folgorato dalla bontà d'animo dell'amico. Davvero un'altra morte toccante.



8 - Portgas D. Ace (Pōtogasu D. Ēsu) - One Piece (Wan Pīsu)

Premessa: One Piece è la cosa più bella visibile su uno schermo televisivo almeno dal 1990 in poi. Per me. Si parla di pirati, pirati giovani e pirati vecchi, e di un mondo fantastico che ha dello straordinario per fantasia e coerenza (wikipedia... e parliamo, sempre opinione personale, del miglior character design di, boh, di sempre). Ci sono parecchie morti tristerrime, visto che è piuttosto violento, pur nella sua cartoonosità, per cui non è stato facile. Ho fatto una scelta per certi versi banale, dopo aver inizialmente puntato su Barbabianca. Portgas D. Ace è il fratello maggiore di Luffy (anche qui finto fratello, as usual nei manga), il protagonista col cappello di paglia. Che un condannato a morte muoia non è una novità, ma come muore, santo cielo. Tutto sembrerebbe dire che sopravviverà, visto che si scatena una guerra epocale solo per liberarlo e che si sacrifica per lui anche il pirata più potente del mondo. Ma nulla, alla fine non ce la fa, trafitto peraltro da un pugno del personaggio più odioso in assoluto, l'Ammiraglio Akainu. 3 minuti di angoscia e lacrime, assicuro.



7 - Spike Spiegel (Supigeru Supaiku) - Cowboy Bebop (Kaubōi Bibappu)

Anime fighissimo davvero, da cui è stata tratto un manga (di norma è il contrario), forse uno dei 2-3 più belli della scorsa generazione. Un congegno per i viaggi interstellari esplode e danneggia la luna; la popolazione terrestre è decimata dagli asteroidi che si creano e la terra diventa inabitabile, così gli umani colonizzano altri pianeti. Decenni dopo la polizia è collusa con una grossa organizzazione criminale, la Red Dragon Crime Syndacate, così l'ordine interstellare è mantenuto perlopiù dai cacciatori di taglie, soprannominati "cowboy", fra cui l'equipaggio della nave Bebop (wiki). Spyke è uno di loro. Personaggio davvero irresistibile, racchiude più o meno tutti i vizi e difetti che potreste immaginare: pigro, svogliato, poco paziente, mai contento, introverso, fumatore incallito (dotato di sigaretta spezzata alla Jigen). È il protagonista assoluto della serie, che infatti muore con lui. Spike resta secco nello scontro finale col RDCS, all'interno della base dei cattivi. Uccide il capo, Vicious, nonostante abbia numerose ferite, che si è procurato nella lotta con gli altri sgherri. Quando i cattivi lo trovano in quelle condizioni, non possono che ammirarlo. Insomma, guardatevelo che è meglio. 



Epilogo: in realtà se sia morto o meno non è mica tanto certo, ma la serie è finita, quindi ognuno può pensare ciò che più gli piace.


6 - Misato Katsuragi - Neon Genesis Evangelion (Shin seiki Evangerion)

Quando muore una gnocca, un angelo cade dal cielo. Con queste sante parole, che per comodità attribuiremo al profeta Geremia, o a Rocco Siffredi (faccio sempre confusione) iniziamo a parlare di Misato ed Evangelion. Evangelion = futuro distopico fantascientifico. È assolutamente impossibile che riesca a raccontare, o anche solo dare un'idea, della trama di Evangelion in meno di due pagine, per cui sia usato per lo scopo wikipedia e a me resta dire solo che la terra è difesa da un attacco alieno (gli Angeli) dall'organizzazione Nerv, grazie a mecha (leggi: robottoni) chiamati Eva e guidati da ragazzini che hanno con essi una sorta di legame genetico. Uno di questi, il più importante, quello che salverà il mondo, è Shinji, orfano che viene "adottato" dalla direttrice della Nerv, Misato (eccola). Misato è una pheega spaziale, spesso ritratta in pose non proprio da educanda.
ci piace ricordarla così
Vorrebbe fare da madre a Shinji, ma lui, a causa del modo in cui lei gira in casa, è affetto da barzottismo perenne e fra i due si instaura una certa tensione sessuale (che culmina in... no vabbè, guardatevelo il video sotto). Misato ci lascia nel finale sella serie, nell'atto estremo di mettere in salvo Shinji, come anni prima fece suo padre con lei, in uno dei commiati più teneri e toccanti in assoluto degli anime gipponici (lacrime a profusione, riprendo fra 10 minuti).



5 - Virgo (Virgo no Shaka) - I Cavalieri dello Zodiaco - Saint Seiya: Hades (Saint Seiya: Meiou Hades)

Virgo (o Shaka, che dir si voglia) è il personaggio più affascinante di tutte le serie di Saint Seiya. Punto. Ma partiamo dall'anime in questione: si tratta della saga Hades, finale dell'epopea che riguarda i 5 Cavalieri di Atena che tutti conoscono (Pegasus/Seiya/Pirlone, Andromeda/Shun/Dragqueen, Phoenix/Ikki, Sirio/Shiryu, Crystal/Hyoga... qui c'è tutto). Hades (Ade, per gli impediti) viene liberato dalla prigionia dallo scontro fra Atena e Nettuno, così invia gli Spectre (gloriosi cavalieri defunti e riportati in vita), che ripercorrono le 12 case per uccidere Isabel/Saori/Figadilegno, ma saranno i cavalieri di Atena, uniti ai Cavalieri d'Oro, a fermarli. Ci sono molti momenti davvero toccanti, come la prova di fedeltà a cui Scorpio sottopone Kanon (fratello di Nikkon... ehr... di Saga). Ma il climax di epicità e lirismo raggiunge il massimo livello quando gli Spectre Gemini, Capricorn e Aquarius raggiungono la casa della Vergine, in cui gli aspetta il solito ineffabile Virgo, su cui avranno la meglio solo con l'uso di una tecnica combinata proibita, della potenza di un Big Bang. Inutile dire che tutta la vicenda nella casa della Vergine è da antologia dell'animazione, in quanto espressione dello straordinario incontro di culture che rappresenta Saint Seiya. Il momento della morte di Virgo (che poi...) è da ricordare per sempre, no doubt. (se qualcuno se lo sta chiedendo: si, la voce che parla a Shaka bambino e il Buddah... sai, si conoscevano).




Da qui in poi ho lasciato 4(+1) classici senza tempo. Per tutti, nessuno escluso, non ho remore a parlare di pietra miliare, non solo nella storia di Manga e Anime, ma dell'animazione e del fumetto a tutto tondo e probabilmente anche della cultura pop.


4 - André Grandier - Lady Oscar (Berusaiyu no bara)

Lady Oscar, Le rose di Versailles o Berusaiyu no bara, che dir si voglia, è un capolavoro assoluto della letteratura mondiale. Su questo pochi dubbi. Nonchè una delle migliori racconti di sempre a trattare (per quanto in maniera certamente particolare) i temi dell'omosessualità e del travestitismo. Fantastica ricostruzione storica del periodo della rivoluzione francese, ha anche il pregio di riuscire ad inserire i personaggi immaginari in totale coerenza con la trattazione storica, senza rinunciare a nulla sulla loro caratterizzazione (potete approfondire su wikipedia, ma chi non l'ha mai visto DEVE vederlo). Oscar e gli altri sono tremendamente vivi, se ne accorge un bambino di 9 anni, se ne dovrebbe accorgere chiunque. Per questo la morte di André è una pugnalata al fianco: secca e dolorosa. È lo sfigato della serie, diciamolo, tormentato da un amore per Oscar che sembra impossibile, per differenze di ceto e per gli ovvi problemi dati dal fatto che lei viveva come un uomo. Poi la cecità, e quando finalmente l'amore si concretizza, la morte. Morirà anche Oscar, dopo essere passata, come l'amico, dalla parte dei rivoluzionari, ma a quel punto il tuo cuore è già grigio per aver visto la straziante fine di Andrè. Parlano le immagini (oh, non mi è venuta nemmeno una battuta).




3 - Kim (Kazuya Uesugi) - Prendi il mondo e vai (Tacchi)

All'anagrafe Touch, altro capitolo dello scempio di traduzione di alcuni anime e soprattutto della saga dei titoli più pezzentissimi ever (next stop... che in gipponico sembra invece una rivista di moda per donne) ed è uno degli anime/manga più coinvolgenti, teneri, empatici, tristi, emotivi di sempre (va a braccetto con Orange Road e Maison Ikkoku). I gemelli Kim e Tom (sigh, Kazuya e Tetsuya) e l'amica Minami devono andare alle superiori, tutti vorrebbero giocare a Baseball (in gippone, come insegna Gigi la trottola, bisogna scegliere un club sportivo), ma l'insicuro Tom opta per il pugilato, per evitare di competere col fratello (che anche con Minami mica sono disinteressati... as usual, wikipidia for more). Kim diventa un campione, Tom prende solo schiaffi (ma ottiene un bacio da Minami... tiè!). Il giorno della finale di Baseball avviene la tragedia: Kim salva un bimbo da un'auto, ma ci resta secco. Tom non vede il fratello allo stadio, ripensa alla calca di gente per strada e torna indietro: scopre così che il ragazzo investito è Kim (e ho i brividi mentre scrivo, ma si può?). Da qui in poi l'evoluzione di Tom andrebbe presa e spiegata al liceo dopo l'ora di Promessi Sposi (non al posto eh, dopo). La semplicità nel racconto della tragedia, in linea con lo stile della serie, la credibilità delle emozioni dei protagonisti, l'assoluta mancanza di qualsiasi spettacolarizzazione o artificio narrativo... boh... scusate, ho una bruschetta nell'occhio, ci vediamo alla 3... (la morte di Kim si dipana per più puntate, per cui è impossibile mostrare una sola scena, per questo ho scelto un montaggio con musica che ne riprende i momenti topici).



2 - Raoul (Raō) - Ken il guerriero (Hokuto no Ken)

Distopia portami via. I gipponici sono fissati, si sa, e quello di Ken non è nemmeno un futuro distopico particolarmente originale. Ciononostante (cara ti amo) stiamo parlando dell'ennesimo capolavoro (per cui niente vikipedìa che mi rifiuto, cercatevelo). Siamo in un mondo post nucleare, dovuto ad un conflitto che ha devastato la terra, rendendola arida e inospitale. Molti esseri umani hanno subito mostruose mutazioni (nonchè la facoltà di cambiare dimensione a seconda dell'inquadratura) e ormai vige la legge del più forte. Kenshiro, successore della Divina Scuola di Hokuto (non la scuola di arti marziali in cui va vostro nipote), vuole ricongiungersi alla sua amata, ma ben presto capirà di essere la speranza che il mondo attendeva per tornare alla normalità. Niente di originale, a dirlo, in realtà si tratta di un vero capostipite del genere. L'unione perfetta di una serie di temi cari alla cultura giapponese, ha generato il prodotto perfetto, per sintesi di azione e profondità. I personaggi memorabili sono così tanti che non sarebbe possibile contarli, dunque, con l'originalità che mi contraddistingue, ho scelto il più famoso. La morte di Raoul però non è assolutamente trascurabile, nemmeno volendo, sia per lo spessore del personaggio, sia per l'epica fine che gli spetta, che può essere riassunta solo dalle sue stesse parole "Raoul non ha bisogno dell'aiuto di nessuno, nemmeno per morire". Lacrime a pioggia.



1 - Joe Yabuki - Rocky Joe (Ashita no Jō)

Ancora un titolo un po' mmmmmhh, non foss'altro che il ruffianissimo "Rocky" appare solo nella versione italiana e che l'originale "il domani di Joe" è decisamente più bello. Rocky Joe comunque è un fantastico, gigantesco, pretesto, in cui la storia di un giovane pugile che vuole arrivare ai vertici è una scusa per raccontare la vita nei degradati e poverissimi bassifondi della Tokyo post bellica. Se dovessi fare un paragone letterario, sarebbe Oliver Twist. La storia di Joe è un pugno allo stomaco continuo (sta tutta qui), manco foste voi sul ring, e non è dovuto ai continui match di boxe. La vita di stenti a cui sono costretti i protagonisti, le condizioni disagiate ai limiti della sopportazione, la lotta contro la fame e la chimera dello sport come unica via d'uscita, delineano un quadro tanto triste quanto coinvolgente. Joe è un disadattato con tendenze autodistruttive (forse per questo alla fine sceglie la boxe), viene da un orfanotrofio, vive di espedienti e non riesce ad inserirsi nella società perché la odia e non ne sopporta le contraddizioni e le ingiuste differenze sociali. Il punto è che, durante tutta la storia, non si può non tifare per Joe, perché sarebbe come tifare contro la vita. Questo è uno dei rari casi di questo elenco, in cui la morte scelta è quella del protagonista. C'è un motivo: è impossibile non farlo. La morte di Joe, nell'ultimo secondo dell'ultima puntata della serie, è LA morte per eccellenza negli anime/manga (si, entrambi), perché Joe alla fine non diventa il campione dei campioni, ma perde (ingiustamente) ai punti contro l'avversario Mendoza e tuttavia raggiunge il suo obiettivo: dimostrare di avercela fatta. Però, mentre è seduto all'angolo, finalmente sereno come non lo è mai stato, e il suo allenatore gli parla col cuore, non c'è più. Muore in silenzio sullo sgabello, davanti agli occhi della donna che lo ama ma che non lo avrà mai. Purtroppo, se avete visto la versione andata in onda in Italia, Joe non è mai morto, perchè con qualche taglio sapiente sono riusciti ad eliminare la scena, dando l'idea che fosse solo stremato.



Bonus track (il +1, insomma)

Perché +1? Perché non muore nessuno, o perlomeno nessuno di umano. Si tratta di Star Blazers, del maestro assoluto Reiji Matsumoto (Capitan Harlock, Galaxy express 999, La regina dei mille anni, Starzinger... bastano?) e in particolare della gloriosa Corazzata Spaziale Yamato (wikisapere).
Star Blazers è uno dei capisaldi del genere fantascientifico (non solo animato, sia chiaro) ed il primo prodotto in assoluto di Matsumoto: la terra, vittima dell'attacco del pianeta Gamillon, diventa un deserto nucleare e gli abitanti sono costretti a vivere nel sottosuolo; l'unica speranza dei terrestri è che la Yamato riesca a raggiungere il pianeta Iskandar e portare sulla terra il Cosmo DNA che la può guarire.
Nel quinto OAV di Star Blazers, L'ultima battaglia, Matsumoto si inserisce immediatamente alla fine delle tre serie animate, dando un'ideale conclusione alla serie. La vera protagonista è infatti l'enorme corazzata spaziale, soprannominata anche Argo, con ovvie reminiscenze classiche, e per mettere definitivamente fine alla storia, l'ultimo capitolo della vicenda non può che affondarla. Ecco, solo che davvero l'ultima cosa che sembrava possibile potesse avvenire era l'affondamento della Yamato, un vero totem, una certezza sempre li ad aspettarti. Invece no... anche lei esplode, si spezza in due e affonda, inesorabilmente.

È finita la cavalcata, questa seconda parte è uscita lunghetta, ma fa nulla. Spero sia gradita.

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